Cantata per Francesco

 

Un musical   in due tempi di: MICHELE MAINARDI

Lo spettacolo, attraverso suggestive atmosfere musicali, ripercorre,
in maniera originale, i fatti salienti della vita di S. Francesco, dall’abbandono della vita agiata di ricco commerciante alla misera esistenza di un uomo
che mette in pratica il Vangelo di Gesù Cristo.

Si rivivono, in particolare, la conversione di S. Francesco, la Sua predicazione,
la visita al sultano, il presepe vivente e le S.S. Stigmate.

Primo tempo

Secondo tempo

INTRODUZIONE CHIARA
GUERRA SIA FRANCESCO E LE RONDINI
DOVE VAI, CAVALIERE? PAURA DEL LUPO
COMPERATE GENTE DEL DESERTO
FRANCESCO, RIPARA LA MIA CHIESA RIPOSATI, FRANCESCO
FIGLIO FRA' GINEPRO
SAN DAMIANO VIVI, PICCOLO, VIVI
BERNARDO SEI LIBERO
SORELLA ACQUA LA MORTE
TERRA DI DIO IL CIELO E' CHIARO

 

Introduzione

Voce di Dio: Francesco, ancora non sai che ho scelto te
per riportare la mia parola al mondo;
con tanta gente che guarda verso me
ho scelto un uomo che non mi pensa molto.
Uno di quelli che vedono soltanto
armi, cavalli e il vino dei banchetti:
ma il mio miracolo in te sarà più grande
perché tu non m'aspetti.

Francesco, ancora non sai che ho scelto te,
e ti prepari con gli altri a andare in guerra;
i vostri padri vi mandano a morire,
però lontano, sì, per non sentire.
E resteranno nelle stanze quiete,
a loro la ricchezza, a voi l'onore.
Eppure anch'io ho messo un figlio a morte
ma è stato per amore.

 

indice
Guerra sia

Solista 1:  I figli di questo paese sono diventati pigri e lenti:
non hanno riempito le case con le spoglie dei nemici vinti.

Solista 2: Se avessero fatto la guerra, come è stato tempo fa per noi,
sarebbero un poco più forti, senza dubbio almeno un po' più eroi.

Solista 3: Signori, se cercate dei guerrieri, i nostri figli sono qua:
e accanto a voi saranno fieri di vincere o morire con dignità.

Coro: Guerra, sì, guerra, guerra, guerra sia!
(Possibilmente non a casa mia).

Solista 4: Troveranno campi coltivati da bruciare
alte mura da scalare e palazzi da vuotare.

Solista 5: Ci saranno file di catene per i vinti
e vergogna per gli assenti, per chi non vorrà partire.

Coro: Guerra, sì, guerra, guerra, guerra sia!
(Possibilmente non a casa mia).

Solista 1: E quando saranno tornati quelli che potranno ritornare
avremo dei bravi soldati, meglio non potremmo domandare.

Solista 2: E custodiranno il tesoro nei forzieri antico conservato,
per testimoniare con l'oro la gloriosa faccia del passato.

Solista 3: E un giorno i loro figli, certamente, andranno ancora un po' più in là
a conquistare mari e monti, a prendere col fuoco altre città.

Coro Guerra, sì, guerra, guerra, guerra sia!
(Possibilmente non a casa mia!)

Solista: Ma dov'è Francesco? Non lo vedo cavalcare.
Non sarà tornato indietro prima ancora di arrivare?..

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Dove vai, cavaliere?

Francesco: Il tramonto ha cercato le stelle
distendendosi sull'orizzonte,
poi, più tardi, vicino alla notte ho veduto la luna sul monte:
è strana la campagna mentre dorme nel magico mutare delle forme
che l'ombra nella danza sua trascina finché non è mattina.

Io non ho continuato con gli altri a seguire quel mito di gloria
sulla strada macchiata di rosso che si arrampica lungo la storia,
mi sono accorto d'essere già stanco del mio vestito di metallo bianco
ed ho sentito crescere nel cuore la voce del Signore.

Coro: Dove vai, cavaliere? Ti vorrei domandare
quanto vale quel regno che tu vuoi conquistare;
c'è una sola risposta che mi aspetto da te.

Francesco: Quando il giorno ha sfiorato i colori
ho ripreso la strada di casa,
e al di là delle mura ho trovato un'Assisi che non mi aspettava;
ma è proprio qui che devo cominciare a mettere la vita sull'altare,
lasciando andare tutta la mia rabbia al vento come sabbia.

Coro: Dove vai, cavaliere? Ti vorrei domandare
quanto vale quel regno che tu vuoi conquistare;
c'è una sola risposta che mi aspetto da te.

 

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Comperate, comperate

Solista 1: Benvenuti voi tutti, cittadini e viandanti!
sulla piazza di Assisi noi, che siamo i mercanti,

Solista 2: oggi abbiamo da offrirvi qualche nuova risorsa:
non dovete far altro che aprir gli occhi e la borsa.

Solista 3: Se non è un elisir che vi dà giovinezza,
è pur sempre qualcosa che vi porta l'ebbrezza

Solista 4: di salire la scala che vedete dal basso,
senza troppa fatica, basta un unico passo.

Coro: Comperate, comperate, comperate, comperate.
Comperate, comperate queste stoffe colorate,
e sarete finalmente belle ed ammirate!
Non più donne di paese senza stile né pretese,
ma regine corteggiate trentun giorni al mese!

Solista 1: L'importante è uscire dalla massa,
è salire più in alto che si può,
suscitare l'invidia di chi passa, rimanere a galla per un po'.
E a chi suona più forte la grancassa la fortuna non dice mai di no.

Coro: Comperate, comperate, voi signori riveriti,
osservate, valutate, non vi vergognate!
Coi velluti e coi broccati da banchieri, da avvocati
sembrerà che all'osteria non siate mai entrati.

Solista 2: Fatti sotto, e cambia dal di fuori,
perché dentro è difficile lo sai;
se sei grigio, inventa i tuoi colori e perfino te stesso ingannerai!
non levarli nemmeno per dormire, e a colori di certo sognerai.

Solista: Ehi, Francesco è ritornato senza neanche una ferita,
senza scudo, senza lancia, solo e spaventato!
Coro: Ehi, Francesco è ritornato senza neanche una ferita,
senza scudo, senza lancia, solo e spaventato!
Ehi, Francesco è ritornato senza neanche una ferita,
senza scudo, senza lancia, solo e spaventato!
Ehi, Francesco è ritornato senza neanche una ferita,
senza scudo, senza lancia, solo e spaventato!

Francesco: Come mai, brava gente, date i giorni al torrente
quasi fossero foglie perse nella corrente?
E le foglie dal mare non ritornano mai.

 

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Francesco, ripara la mia chiesa!

Voce di Dio: Francesco.

Francesco: Sono qui, Signore!

Voce di Dio: Sei pronto a partire?

Francesco: Dimmi dove devo andare!

Voce di Dio: Lontano da te, per ritrovare ancora te.

Francesco: Però non mi lasciare mai da solo, accompagnami.

Voce di Dio: Francesco.

Francesco: Sono qui, Signore!

Voce di Dio: Sei pronto a partire?

Francesco: Dimmi cosa devo fare?

Voce di Dio: Ti voglio affidare un compito difficile.

Francesco: Ma tu da me che cosa puoi volere, sono piccolo.

Voce di Dio: Francesco, ripara la mia Chiesa!

Coro: Francesco, ripara la mia Chiesa!
Francesco, ripara la mia Chiesa!

Voce di Dio: Tu lo sai che sono stato uomo vero in mezzo a voi
e spezzando insieme il pane eravamo Chiesa noi,
e non v'ho lasciati soli quando mi ha ripreso il Cielo:
il cammino per trovarmi è segnato sul Vangelo.

Coro: Francesco, ripara la mia Chiesa!

Voce di Dio: E' la mia casa.

Coro: Francesco, ripara la mia Chiesa!

Voce di Dio: E' la mia Sposa.

Coro: Francesco, ripara la mia Chiesa!

Voce di Dio: Roma grande, prepotente, seminò paura e morte;
voi pregaste sotto terra, e la fede restò forte.
Ma fu quando respiraste, con il sole la vittoria
che umiltà, così preziosa, vi fuggì dalla memoria.

Coro: Francesco, ripara la mia Chiesa!

Voce di Dio: Così delusa.

Coro: Francesco, ripara la mia Chiesa!

Voce di Dio: Per anni offesa.

Coro: Francesco, ripara la mia Chiesa!

Spirito Santo: Dio mi ha mandato su di te: sono lo Spirito d'Amore
la luce che ti guiderà, la voce che ti parlerà,
che farà battere il tuo cuore.
E quando in alto guarderai ci sarà pace sul tuo viso:
nella fatica ci sarò, nella tristezza resterò
e ti riporterò il sorriso ... ti risolleverò!

Voce di Dio: Tu non fermerai la storia, non è questo che ti chiedo;
voglio solo che tu canti le parole del tuo Credo
a un potere che ha lasciato la mia Croce per la spada:
e s'accenda la tua fiamma prima che la notte cada.

Coro: Francesco, ripara la mia Chiesa!

Voce di Dio: Prima che la notte cada.

Coro: Francesco, ripara la mia Chiesa!

Voce di Dio: Prima che la notte cada.

Coro: Francesco, ripara la mia Chiesa!

 

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Figlio

Francesco: Così lascio mio padre e mia madre,
e ho cercato l'addio più sereno,
loro invece non sanno capire, non mi stanno nemmeno a sentire!
Padre! Lasciami scegliere ciò che Dio ha già scelto per me.
Madre! Prova a sorridere, sarà dolce il ricordo di te.
Il mio ricordo di te.

Padre: Non capisco cos'è questa nuova follia;
il mio figlio più caro tutt'a un tratto va via,
sorridendo mi spiega ch'era tutto sbagliato,
sorridendo mi dice "Ricomincio da capo".

Madre: E la gente, Francesco, non ci pensi alla gente?
Grande bocca che parla, grande orecchio che sente,
grande occhio che vede anche quel che non fai,
e se sbagli una volta sei finito, lo sai.

Padre: Figlio, è vero che te ne vai? Perché lo fai?
t'ho vestito, nutrito, pagato dal primo momento:
mi sembrava che fossi un buon investimento.
T'ho insegnato un mestiere che rende, tenendoti accanto,
ma da quello che vedo, non hai imparato tanto.
Ascolta!

Coro: Figlio, figlio, figlio, figlio, figlio, figlio!

Padre: Attento!

Coro: Figlio, figlio, figlio, figlio, figlio, figlio!

Padre: Se non esci dal sacco, io non ti prego:
solo volto le spalle e ti rinnego.

Madre: Figlio, lo so che non è follia, ma un'altra via:
e anche se non arrivo a capirti ti lascerei fare,
ma tu sai che alle donne s'insegna a non parlare.
E' gradito un sorriso, è richiesta la nostra presenza;
per il resto dobbiamo soltanto aver pazienza.
Ascolta!

Coro: Figlio, figlio, figlio, figlio, figlio, figlio!

Madre: Attento!

Coro: Figlio, figlio, figlio, figlio, figlio, figlio!

Madre: Se non esci dal sacco, che posso fare?
Solo chiudere gli occhi e non guardare.

Coro uomini: Guerra, sì, guerra, guerra, guerra sia!

Coro donne: Non metterai più piede a casa mia!

Padre: E la mia bottega, dimmi, è questo che tu vuoi?
Poco dopo la mia morte sarà in mano agli avvoltoi.

Madre: Tutta la speranza per il tempo di domani
me l'hai tolta dalla mente, me l'hai presa dalle mani.

Coro: Figlio, figlio, figlio, figlio, figlio, figlio!

Padre Madre:Attento!

Coro: Figlio, figlio, figlio, figlio, figlio, figlio!

Padre Madre: Se non esci dal sacco, io non ti prego:
solo volto le spalle e ti rinnego.

 

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San Damiano

Francesco: Lontano dalla gente non sento più gridare,
la valle mi si apre davanti come un fiore,
e in mezzo San Damiano, la Chiesa abbandonata,
in tutto questo tempo nessuno l'ha salvata.
Non sono muratore, però ci proverò,
sarà la prima cosa che ricostruirò.

Francesco/ Coro: San Damiano non ce la fa più vento e pioggia l'han buttata giù;
ma una pietra da ciascuno basterà e il Signore grazie ve ne renderà.

Francesco: Questa sporta non mi piegherà, dolce è il peso della carità:
e sarà con quella che lavorerò, e dall'alba lavorando canterò.

Coro: Dan, dan, dan ...

Francesco: Del castello che ti sei creato una pietra sola basterà.
Se vuoi darmi quella che sta in cima stai tranquillo che mi servirà;
ma se prendi quella che sta sotto e ti fai crollare tutto addosso,
ti risveglierai, ti ritroverai, ricomincerai.

Coro: San Damiano non ce la fa più
vento e pioggia l'han buttata giù;
ma una pietra da ciascuno basterà
e il Signore grazie ve ne renderà.
San Damiano sta venendo su,
e una pietra ce l'hai messa tu:
e vedrai che ci ritroveremo là
quando a festa la campana suonerà.

Dan, dan, dan ...

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Bernardo

Francesco: La strada è cominciata già, chi sarà il primo che mi seguirà?
Signore ancora non lo so, ma con fiducia in Te l'aspetterò.
Chiunque sia l'accoglierò e niente gli domanderò,
non è importante mai da dove vieni, ma dove arriverai.

Bernardo: Francesco!

Francesco: Bernardo, amico mio, qui che ci fai.

Bernardo: Ti vorrei parlare, non solo per sapere come stai.

Francesco: Cosa c'è?

Bernardo: Non è facile.

Francesco: Cosa c'è?

Bernardo: C'è che io, oggi ...

Io guardo a Dio come fossi un bambino
fermo davanti ad un grande giardino.
Il padrone mi invita ad entraree il cancello mi lascia passare.
E intanto penso agli amici che andavano avanti
e a me che, fermo, restavo a guardarli; una strada per me non trovavo,
perché in fondo era lui che aspettavo.

Francesco: Vedo anch'io Bernardo, vedo nel tuo sguardo
cieli che non conoscevo:
alberi, colline, prati senza fine, segni di una vita nuova.
Dio s'è fatto grande nelle tue parole, nei tuoi pensieri.
Guardati nel cuore, non c'è più dolore, sei nato ieri.

Bernardo: La nebbia lentamente se ne va,

Francesco: Se vuoi vivere così,

Bernardo: e l'uomo che cammina sta cantando,

Francesco: puoi fermarti resta qui.

Bernardo: se ha poca voce che importanza ha,

Francesco: io con te dividerò

Bernardo: qualcuno dall'azzurro sta ascoltando!

Francesco: quel che sento e quel che so.

Bernardo: E sono qui con un solo vestito
certo il più povero ma il più pulito,
tutto il resto l'ho già regalato a un fantoccio che il tempo ha bruciato.
Ci credi che guardo a Dio come fossi un bambino
fermo davanti ad un grande giardino,
il padrone mi invita ad entrare e il cancello mi lascia passare.

Francesco: Vedo anch'io Bernardo, vedo nel tuo sguardo
cieli che non conoscevo:
alberi, colline, prati senza fine, segni di una vita nuova.
Dio s'è fatto grande nelle tue parole, nei tuo pensieri.
Guardati nel cuore, non c'è più dolore, sei nato ieri.

Coro: Bernardo, raccogli la tua croce,
cammina e segui la mia voce,
ma senza mantello né bastone,
ma senza bisaccia per il pane.

Bernardo: Francesco, insegnami a pregare!

Francesco: Laudato sii, o mio Signore, ma forse il suono della mia voce
si perde in mezzo a questa terra che ormai da sempre canta il tuo nome,
lo canta il cielo, lo canta il sole, lo canta il vento sulla pianura,
lo canta l'acqua di quel ruscello, e l'acqua è buona, e l'acqua è pura.

 

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Sorella Acqua

Acqua: Io sono l'acqua, tu chiamami sorella,
è con me che per farti Dio ha unito la terra.
E resta un filo di quell'antica rete
che da me ti riporta ogni volta che hai sete.
Ed è così che sfioro le tue mani, le tue labbra, e poi
mi fermo nei tuoi occhi meno di un momento:
ma basta per lavare il sale del tuo pianto,
ed è per questo che io canto.

Tu, uomo, porti l'immagine del Padre,
per un patto d'amore che vi ha sempre legato.
Ma io che cambio, e sono trasparente,
posso solo specchiare ciò che lui ha creato:
ed è così che porto dentro il pioppo alto su di me,
e cieli azzurri e rossi, e stelle nella sera,
e il primo sole, che ogni volta mi ha cercato,
in me il Signore sia lodato.

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Terra di Dio

Solista 1: Francesco non è solo, e giù nella vallata
in molti hanno già scelto di far la stessa vita.

Solista 2: Io ci ho pensato molto, ma non ci riuscirei,
a dare un calcio a tutto per fare come lui.

Solista 3: Non so se è mia la colpa, ma forza non ne ho,
vorrei sapere solo se anch'io mi salverò.

Coro: Uomo senza moglie, senza casa, senza campo.
Uomo grande, giusto, saggio, sembra quasi Santo.
Mi domando se anch'io sono terra di Dio.
Mi domando se anch'io sono terra di Dio.

Solista uomo: Io lavoro la campagna, e quando si fa sera
riesco a dire a malapena solo una preghiera.
Mi piace il letto caldo, la tavola imbandita,
qualche piccola cosa che mi renda più dolce la vita.
Eppure Dio lo conosco bene, lo amo e lo sento nelle stagioni
che cambiano e portano frutti, dopo il sonno il risveglio.
Sì, lo so che magari non è del mio meglio,
ma lui come fa, ma lui come fa?

Coro: Uomo senza moglie, senza casa, senza campo.
Uomo grande, giusto, saggio, sembra quasi Santo.
Mi domando se anch'io sono terra di Dio.
Mi domando se anch'io sono terra di Dio.

Solista donna: Qualche volta non so come chiudo a chiave il cuore
senza accorgermi che fuori c'è perfino il sole.
E qualche volta è vero, mi guardo nello specchio,
forse un po' troppo a lungo per convincermi che non invecchio.
Eppure Dio lo conosco bene, lo vedo negli occhi dei miei bambini,
che crescono e portano frutti al giardino del tempo,
ogni giorno, momento dopo momento
un passo di più, un passo di più.

Coro: Vivo, sento, spero, credo, soffro, rido, amo.
Ora, sempre, forse sono, forse tutti siamo.
Siamo terra di Dio, terra buona di Dio,
Siamo terra di Dio, terra buona di Dio,
Siamo terra di Dio, terra buona di Dio,
Siamo terra di Dio, terra buona di Dio.

 

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Chiara

Chiara: Il mio nome ha un suono limpido, il mio nome è senza nuvole,
certo il Signore sapeva già cheun giorno avrei scelto di vivere come te.
Non ci saranno mai duelli, per il mio volto e miei capelli,
non danzerò fino al mattino tra luci e specchi nei castelli.
Da quando i poveri e i lebbrosi agli occhi miei sono persone
mi son trovata sulle labbra una canzone, e chi l'ascolterà mi riconoscerà.

Coro: Tu, Chiara, sei tu, voce che canta nel prato,
chi ti ha insegnato a cantare,
e prima ancora, ti ha suggerito come imparare?
Tu, Chiara, sei tu, ombra che scopre la luce
mentre la notte è già l'alba
l'alba è già giorno, e tu sei giorno, giorno di pace.

Chiara: Ma voi che siete cresciuti con me, e che con me vi affacciate alla vita,
voi coltivate le storie d'amore, che il tempo da poco vi ha dato.
In fondo sono colori diversi, di un solo grande, incredibile Amore,
perciò correte, riempitene il mondo, il cielo, la terra ed il mare.

Coro donne: Rozza la veste, rozza la veste, rozza sulla sua tua pelle,
ma nei tuoi occhi non c'era pianto, c'erano nuove stelle,
e hai salutato con un sorriso, solo con un sorriso,
la primavera, la primavera chiara davanti a te.

Coro uomini: Bianca la lama, bianca la lama, bianca sui tuoi capelli,
non hai gridato, non hai pensato che erano troppo belli,
e hai salutato con un sorriso, solo con un sorriso,
la primavera, la primavera chiara davanti a te.

Coro: Dolce l'aurora, dolce l'aurora, dolce sulle tue mani,
quando le hai tese per accettare dentro di te il domani,
e hai salutato con un sorriso, solo con un sorriso,
la primavera, la primavera chiara davanti a te.

Chiara: Io vivo per Lui, Dio che mi dà primavera,
Dio che mi insegna a cantare, ed ogni volta mi suggerisce come imparare?

Coro: Tu, Chiara, sei tu, ombra che scopre la luce
mentre la notte è già l'alba
l'alba è già giorno, e tu sei giorno, giorno di pace.

 

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Francesco e le rondini

Francesco: Chiara, hai visto le rondini?

Chiara: Sono tornate dall'Africa.

Francesco: Apri le braccia, salutale.

Chiara: Guarda, Francesco, si fermano qui.

Francesco: E i loro canti diventano parole.

Chiara: Ma è proprio vero che tu le sai capire?

Francesco: E' facile, ascoltale, ripetono così.

Rondini: Non ho paura di lasciarmi andare
al vento caldo che mi fa salire,
e quando sono sulla via del sole
l'inverno è vinto e non mi può ferire.

Francesco: /Chiara: Fossimo liberi come le rondini,
chi ci fermerebbe più?
Fossimo liberi come le rondini, chi ci fermerebbe più?

Francesco: Chi come voi, chi più di voi
raccoglie in un canto, racconta in un grido
le cose che noi, le frasi che noi non siamo capaci di dire in un libro,
in pagine piene di vuote parole, che messe vicine rimangono sole,
è forse perché non abbiamo le ali.

Rondini: Non ho paura di lasciarmi andare
al vento caldo che mi fa salire,
e quando sono sulla via del sole
l'inverno è vinto e non mi può ferire.

Coro: Fossimo liberi come le rondini, chi ci fermerebbe più?
Fossimo liberi come le rondini, chi ci fermerebbe più?

Francesco: Anche fra voi, anche per voi
esistono a volte paura e dolore,
ma il falco che scende, il falco che prende,
uccide per fame e non per rancore,
e in fondo la morte è un volo più lungo,
più dolce per voi che sapete volare,
ma il salto per noi sembra grande da fare.

Rondini: Dio m'ha vestito, m'ha lasciato andare,
m'ha detto "Guarda, ti regalo il cielo,
avrai da bere, avrai di che mangiare,
e un ramo verde dove riposare."

Coro: Fossimo liberi come le rondini, chi ci fermerebbe più?
Fossimo liberi come le rondini, chi ci fermerebbe più?

Rondini: Quel che il Signore ha messo nel mio volo
l'ha dato ai passi del tuo camminare,
e se cammini sulla via del sole
l'Inverno è vinto e non ti può far male.

 

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Paura del lupo

Solista 1: Ma noi come faremo Francesco
a essere liberi come gli uccelli,
se in un mondo che è preda dei lupi noi non siamo che poveri agnelli.

Francesco: Siate senza paura voi quando il lupo vi raggiungerà,
Forse, non ci pensate mai, ma potrebbe cambiare anche lui,
certo, cambiare anche lui.

Coro: Ahhhhh

Solista 1: Attenti, arriva il lupo! Scappate, arriva il lupo!

Solista 2: Francesco cosa fai? Perché non te ne vai?

Solista 1: Non senti? Arriva il lupo! Non vedi? Arriva il lupo!

Solista 2: E se ti trova qua non ti risparmierà.

Lupo: Attento! Io sono il lupo! Capisci? Io sono il lupo!
e ad uno come te, io voglio dire che ...
non mi convincerai, di certo non potrai
farmi pensare che un altro modo c'è:
da sempre rifiutato, da sempre condannato
per qualche strana colpa (non so di che antenato),
un giorno mi son detto: è questa dopo tutto,
la strada più sicura, quella di far paura,
per dare una ragione alla mia posizione.
Ed è per questo che da un po' di tempo in qua
al mondo più non c'è nessuno che non ha ...

Coro: Paura ... paura ... paura ... paura ... paura ... paura.
Paura del lupo. Paura del lupo. Paura del lupo.
Paura del lupo. Paura del lupo. Paura del lupo.
Paura del lupo. Paura del lupo. Paura del lupo.
Paura del lupo. Paura del lupo. Paura del lupo.

Solista: Paura!

Lupo: Del lupo!

Lupo: E se per caso tu mi vedi da lontano,
mi scambi per un cane, e ti avvicini piano
per darmi un po' di pane, attento alla tua mano,
perché se mi accarezza un colpo e ti si spezza!
La vittima sarà la pecora del gregge,
che tutto bene fa e vive nella legge,
un po' di carità e poi si sente a posto
però si ferma là, e lascia me nel bosco,
e allora il bosco è mio e guai a chi non ha ...

Coro: Paura ... paura ... paura ... paura ... paura ... paura.
Paura del lupo. Paura del lupo. Paura del lupo.
Paura del lupo. Paura del lupo. Paura del lupo.
Paura del lupo. Paura del lupo. Paura del lupo.
Paura del lupo. Paura del lupo. Paura del lupo.

Solista: Paura!

Lupo: Del lupo!

Lupo:Ma come mai non hai paura, ma come mai non tremi ancora?
E scende il sole dentro al bosco, mi spiace ma non lo conosco,
o forse sì lo conoscevo però non me lo ricordavo.
Non so che cosa mi è accaduto, intorno corrono i bambini
e non mi sento tanto lupo.

Coro: Dan, dan, dan ...

 

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Gente del deserto

Francesco: Quanti altri nel mondo non hanno incontrato il Signore?
Se potessi portarglielo so che aprirebbero il cuore.
Me ne andrò a Oriente, là dove non conoscono Gesù,
e la sua parola un'altra volta fiorirà laggiù.

Coro: Tornerai?

Francesco: Sì che tornerò.

Coro: Tornerai?

Francesco: Aspettatemi.

Francesco: I miei fratelli ho salutato, per Terra Santa son partito,
ora i miei passi hanno imparato dove il Signore ha camminato.

Sultano: Ed io che qui sono il Sultano, io ti ho sentito predicare,
ed ora che conosco il vostro Dio d'Amore,
se mi vuoi ascoltare, ho qualcosa da dire.

Io non ho mai chiesto al destino perché mi ha voluto Sultano,
piuttosto che uomo di mare, piuttosto che pietra, che fiore;
così se la mia e la tua gente han preso due strade nel mondo,
io non ho mai fatto domande, e sono sicuro che in fondo:
Il Dio che accarezza le dune e inventa le nostre giornate
è sempre lo stesso che veglia sui campi che voi coltivate,
e Lui per ognuno conosce il posto ed il tempo migliore,
sa quando insegnarci una legge, e quando insegnarci l'amore.

Solista 1: Siamo gente del deserto

Solista 2: quel che vedi è il nostro mondo;

Solista 1: questo cielo troppo aperto

Solista 2: questo sole troppo caldo;

Solista 1: questo canto di preghiera

Solista 2: che si alza da ogni dove

Solista 1: quando il vento se ne va.

Sultano: Ognuno ha il suo paradiso, sognato così, su misura,
c'è quello che in vita gli manca, non c'è quel che gli fa paura,
il nostro somiglia ad un'oasi, è pieno di palme e fontane,
risuonano i flauti nell'aria e all'ombra si può riposare.

Francesco: Ma quando è venuto il momento e lasci i calzari sul ponte
ti accorgi guardando nel vento che è molto più in là l'orizzonte,
e il Padre ti tende le braccia, ti parla anche senza parole,
è Lui che ti prende i pensieri, è lui che ti toglie il dolore.

Solista 1: Siamo gente del deserto

Solista 2: siamo briciole di tempo

Solista 1: scivolate da una mano

Solista 2: che ci ha seminato al vento,

Solista 1: quella stessa grande mano

Solista 2: che alla sera ci riprende

Solista 1: quando il vento se ne va.

Sultano: Francesco, ti sento vicino, però non ti posso seguire,
il popolo mio lo conosco, so che non potrebbe capire,
ma posso portarmi nel cuore, la stessa certezza che è in voi:
che questo Gesù sia risorto anche per noi.

Coro: Via ... via ... via ...

Sultano: E' quasi giorno,

Coro: abbeveriamo i cammelli, e poi cerchiamo la strada
dove il silenzio scende nel petto come un spada.
Là c'è chi ci guida nella tempesta di sabbia
senza tempeste nel cuore,
e ci riporta fino alle tende bianche di sole.

Francesco: E anch'io riparto, riprendo il cammino,
c'è chi mi aspetta non sai quanto lontano,
ma nella tua sarà la mia mano per tutte le strade del mondo.

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Riposati, Francesco

Solisti/coro: Ehi, Francesco è ritornato dalla strada dell'Oriente,
ha nei sandali la sabbia della Terra Santa.

Solista: Riposati, Francesco, ormai la notte scende
su tutta la fatica del mondo,
i carri fermi sulla strada nell'ombra stanno ad aspettare,
ed il cavallo e il bue, magari, sognano di volare.

Francesco: Questa sera ritorno quaggiù e vi trovo già molti di più,
come fiori sbocciati all'aprile, profumo che il tempo non può non sentire.

Solista: Riposati, Francesco, è stato lungo il viaggio,
hai visto il sole, il vento, la pioggia,
hai visto il volto della terra cambiare lungo il tuo cammino,
e giorno dopo giorno l'Uomo vivere il suo destino.

Francesco: Dormi Uomo, dovunque tu sia

Solista: Tra le braccia del Padre c'è un posto per te

Francesco: possa il sonno portati poesia

Solista: ti regala la notte più dolce che c'è.

Francesco: dormi figlio testardo e ribelle
d'un cielo che piano ti abbraccia di stelle.

Coro: Riposati, Francesco, ormai la notte scende
su tutta la fatica del mondo,
i carri fermi sulla strada nell'ombra stanno ad aspettare,
ed il cavallo e il bue magari, sognano di volare.

 

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Fra' Ginepro

Francesco: Fratelli, ad uno ad uno adesso vi conoscerò
ma siete in tanti e i nomi forse non imparerò.

Solista: Beh, per esempio il suo ben presto lo ricorderai,
è il nostro fra' Ginepro, combina sempre guai.
Un nostro frate ormai convalescente,
volendo dare un po' di forza al corpo,
ha chiesto a fra' Ginepro:
"Ti fa niente, per pranzo, cucinarmi un pie' di porco?"

Fra' Ginepro: E per accontentare quel fratello
io sono uscito armato di un coltello
e quando il pie' di porco l'ho trovato
l'ho preso ed al convento son tornato.

Solista: È proprio vero, ma non ti descrivo
come gridava il porco, che era vivo!

Fra' Ginepro: Ma io l'ho fatto per amore, per amore,
per amore, per amore.

Coro: Ma lui l'ha fatto per amore, per amore,
per amore, per amore.

Solista: Un giorno siamo andati tutti fuori
lasciando a guardia di convento e Chiesa
soltanto fra' Ginepro che ha voluto per il ritorno farci una sorpresa.

Fra' Ginepro: Ho messo insieme dentro al pentolone
verdura, frutta e polli con le piume,
e uova con il guscio, pasta e riso, un piatto da sentirsi in paradiso.

Solista: Ma è meglio digiunare fino a luglio,
che dare un altro assaggio a quell'intruglio!

Fra' Ginepro: Ma io l'ho fatto per amore, per amore,
per amore, per amore.

Coro: Ma lui l'ha fatto per amore, per amore,
per amore, per amore.

Francesco: Ginepro è come il Signore ci vuole
con meno scuse e con meno parole,
due mani piene d'amore, nient'altro che questo,
poi viene da solo anche il resto.
Non diamo retta a quei nati perfetti
convinti d'essere senza difetti;
un po' alla volta dobbiamo imparare
soltanto ad amare con semplicità.

Solista: Chi fu più semplice di lui quel Re dei re che nacque povero,
lui che tra poco nascerà anche quest'anno nella nostra età.
Il giorno si avvicina ormai, aria di festa intorno a noi,
ma chi vorrà seguire la cometa più freddo non avrà.

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Vivi, piccolo, vivi

Solista 1: Non sentite le zampogne qua e là per la campagna,
è già tempo di Natale, ci dobbiamo preparare

Francesco: Per quest'anno ho pensato a un presepio vivente,
busseremo alle porte, chiameremo la gente.

Solista 2: E una lunga processione salirà per sentiero,
nella grotta, sulla paglia, troveremo un bimbo vero.

Solista 3: E Giuseppe e Maria lo staranno a vegliare;
quello che gli diranno lo so già immaginare.

Giuseppe: Io ti offro quei sogni che ho tenuto da parte
perché tu costruisca una realtà,
oltre il sonno che chiude i cancelli di un tempo
proprio dove comincia un'altra età.
E tu, Gesù Bambino per un giorno ma figlio di Dio per sempre,
dei miei sogni fai quello che vuoi,
solo, ti chiedo, non gettarli tutti via, fa' che un poco di me rimanga in te.

Coro: Vivi, piccolo, vivi, raggio di sole per me!
Vivi, piccolo, vivi, senza paura perché
Lui è in te, è in ogni bambino che nasce,
Lui è in te, è in ogni bambino che cresce,
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia, alleluia.

Maria: Io ti offro il mio amore e il mio cuore che batte
appoggiato al mio petto lo sentirai;
qui la paglia è già calda e c'è gente che canta
le canzoni che presto imparerai.
E Tu, Gesù Bambino per un giorno ma figlio di Dio per sempre,
parte della eterna Verità,
accetta il dono che ti posso fare io nell'abbraccio di questo amore mio.

Coro: Vivi, piccolo, vivi, raggio di sole per me!
Vivi, piccolo, vivi, senza paura perché
Lui è in te, è in ogni bambino che nasce,
Lui è in te, è in ogni bambino che cresce,
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia, alleluia.

Francesco: E prego Dio perché ciascuno abbia un posto per nascere
e senta dentro la voglia di vivere, perché nessuno sia come un giocattolo
in mezzo a un mondo che non lo sa crescere,
perché ogni uomo impari a essere libero
così come ho imparato io dalle rondini, tempo fa.

 

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Sei libero

Francesco: Se riesci a guardare la gente negli occhi, sei libero,
se non ti confondi con l'oro che tocchi, sei libero,
se pensi che in fondo non sia solo tempo perduto
cercare attenzione in un sordo, parole in un muto,
questa è già libertà.

Se non vuoi entrare nel gioco dei grandi, sei libero,
se un po' di retorica non ti trascina, sei libero,
se riesci a capire le favole di un vagabondo
e senti che dice le cose più belle del mondo,
questa è già libertà.

Coro: Francesco ti abbiamo seguito ma il tempo si è fatto maturo,
tu sali la strada del monte e il sole ti prende la fronte.
Pian piano rimani da solo, ad un passo da Nostro Signore,
e noi che restiamo nel mondo sappiamo che cosa cercare,
sappiamo cos'è libertà, è Umiltà, Povertà, Carità.

Francesco: Se in ogni tuo gesto c'è un soffio d'Amore, sei libero,
se riesci a pregare di fronte al dolore, sei libero,
se cerchi più in alto degli alberi e delle colline
la vera ragione che spiega il principio e la fine,
questa è già libertà.

Solista: Francesco ti abbiamo seguito ma il tempo si è fatto maturo,
tu sali la strada del monte, e il sole ti prende la fronte.

 

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La morte

Voce di Dio: Francesco vedi t'ho regalato
gli stessi segni del mio dolore,
i fiori rossi della mia Croce su mani, piedi e accanto al cuore.

Francesco: Non mi rimane più molto tempo
prima che arrivi sorella morte,
ma l'Umbria è verde, verde abbastanza perché sia verde la mia speranza.
Non mi rimane da dirvi altro, voi ricordate soltanto questo:
anche se c'è chi mi chiama Santo, io resto sempre solo Francesco.
Andate! Il cielo è chiaro.

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Il cielo è chiaro

Coro: Il cielo è chiaro, il cielo è chiaro, il cielo è chiaro.
Il cielo è chiaro, il cielo è chiaro, il cielo è chiaro.

Solista 1: Fratello, guarda, matura il grano,
un Dio d'Amore ti dà la mano,
comincia piano, con emozione, la tua stagione.

Coro: Il cielo è chiaro, il cielo è chiaro, il cielo è chiaro.
Il cielo è chiaro, il cielo è chiaro, il cielo è chiaro.

Solista 2: Fratello, guarda: dovunque passi
c'è un filo d'erba che sfida i sassi,
per la ragione che Dio gli ha dato: creare un prato.

Coro: Il cielo è chiaro, il cielo è chiaro, il cielo è chiaro.
Il cielo è chiaro, il cielo è chiaro, il cielo è chiaro.

Solista 3: Fratello guarda: si sveglia il mondo,
un Dio d'Amore ti viene incontro,
e il filo d'erba tra le sue dita è la tua vita.

Coro: Il cielo è chiaro, il cielo è chiaro, il cielo è chiaro.
Il cielo è chiaro, il cielo è chiaro, il cielo è chiaro.

Francesco: Sulle cadute

Coro: il cielo è chiaro.

Francesco: Sulle salite

Coro: il cielo è chiaro.

Francesco: Sui giorni vuoti

Coro: il cielo è chiaro.

Francesco: Sulle ferite

Coro: il cielo è chiaro.

Francesco: Il cielo è ...

Coro: Il cielo è chiaro.
Il cielo è chiaro, il cielo è chiaro, il cielo è chiaro.
Il cielo è chiaro, il cielo è chiaro, il cielo è chiaro.

 

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